Oltre il dolore: il legame sorprendente tra fibromialgia e tossine
- Ilenia Pontoni Naturopata

- 13 lug
- Tempo di lettura: 4 min

La fibromialgia è un dolore che non si vede, una sofferenza onnipresente che spesso viene liquidata come "psicosomatica".
Se convivi con questa sindrome, sai bene quanto possa essere frustrante sentirsi dire che è tutto nella tua testa, mentre il tuo corpo è in fiamme.
Gli esperti ritengono che sia un insieme di fattori a portare alla comparsa dei suoi sintomi, inclusi fattori genetici, infettivi, ormonali, traumi fisici e psicologici.
Ma perché il sistema corpo precipita in questo dolore onnipresente?
Il dolore è scatenato dalle tossine
La vera causa: un "mare" di tossine
Immagina le tue cellule come dei pesci che nuotano in un ambiente pulito e fluido, la cosiddetta matrice extracellulare. Questo spazio tra le cellule è fondamentale: è qui che avvengono gli scambi di nutrienti e, soprattutto, l'eliminazione delle scorie metaboliche.
Quando le tossine si accumulano, la matrice si trasforma da un "fiume" in una vera e propria palude acida. Il corpo fatica a disintossicarsi, l'infiammazione progressiva prende il sopravvento e una serie di eventi a cascata innescano il dolore.
Infine, le cellule, ridotte in stato di ipossia (mancanza di ossigeno), passano da una respirazione aerobica a una anaerobica e producono
Da dove arrivano le tossine?
È il risultato di una combinazione di fattori, spesso sottovalutati, che mettono il nostro organismo sotto pressione.
1. L'alimentazione e l'intestino
L'intestino è la nostra "seconda linea di difesa". Un'alimentazione ricca di cibi industriali, zuccheri raffinati, glutine e caseina crea un ambiente favorevole alla disbiosi intestinale, ovvero uno squilibrio del microbiota.
Questa disbiosi non solo indebolisce la barriera intestinale, ma produce sostanze infiammatorie che, attraverso il sangue, raggiungono ogni distretto del corpo, compreso il cervello, contribuendo all'infiammazione e al dolore cronico.
2. Stress e sistema nervoso
Lo stress cronico, lutti o traumi psicologici spingono il nostro sistema nervoso autonomo in uno stato di costante "allerta". Questa accelerazione provoca, tra le altre cose, una costrizione dei vasi linfatici. Di conseguenza, le tossine che si accumulano nella matrice non possono più defluire, rimanendo intrappolate e alimentando l'infiammazione.
3. Tossine
Non dimentichiamoci delle tossine che arrivano dall'esterno: pesticidi, inquinanti, interferenti endocrini e metalli pesanti. Sono sostanze non metabolizzabili per l'organismo, che si accumulano progressivamente nel tempo, contribuendo in modo significativo al carico tossico complessivo.
Il dolore onnipresente e la "scossa"
Quando la matrice extracellulare diventa acida, i nocicettori (i recettori del dolore) presenti al suo interno iniziano a inviare segnali di allarme. Questi segnali vengono amplificati dal sistema nervoso centrale, creando una sorta di "corto circuito".
È per questo che il dolore della fibromialgia non è localizzato: è diffuso, migrante, e a volte così intenso da provocare allodinia, ovvero un dolore causato da uno stimolo che normalmente non dovrebbe far male, come il semplice sfioramento della pelle.
L'epigenetica: il DNA non è il tuo destino
La scienza ha dimostrato che solo una minima parte dei nostri geni determina il nostro destino. Circa il 98% dell'espressione genica, ovvero come il nostro corpo funziona e reagisce, dipende da fattori ambientali, come ciò che mangiamo, il nostro livello di stress e le tossine a cui siamo esposti.
Questo è il concetto di epigenetica: non è la genetica che ci condanna alla malattia, ma le nostre scelte e il nostro stile di vita a influenzare l'espressione dei nostri geni. La fibromialgia, con il suo carico di tossine, è un chiaro esempio di come i fattori ambientali possano scatenare un dolore che è, in gran parte, reversibile.
Quale soluzione? Una mappa del tuo organismo
Per affrontare un problema così complesso, non basta agire sul sintomo. È necessario comprendere il quadro completo.
Il test dei marcatori epigenetici SDrive: leggere tutto l’organismo in 15 minuti
Esiste una tecnologia potentissima, semplicissima, in grado di leggere tutto il nostro organismo dal bulbo di tre o quatto capelli levati alla radice della nuca. Si chiama SDrive e unisce la biofisica e l’intelligenza artificiale consentendo al professionista di avere una fotografia perfetta della persona: vitamine, minerali, amminoacidi, antiossidanti, fattori infiammatori, metabolismo degli zuccheri, sintesi proteica, presenza di metalli pesanti o di agenti patogeni. Oltre a ciò viene rilevato ogni sistema del corpo: adrenergico, cerebrale, muscolo scheletrico, gastro intestinale, immunitario, cardiovascolare, endocrino. Insieme a sonno, emozioni, idratazione cellulare. Infine, emerge un eventuale stato infiammatorio legato a campi elettromagnetici.
SDrive legge tutte le informazioni epigenetiche per risonanza, grazie alla bobina di Tesla al suo interno; esse vengono inviate a un processore che le traduce in un report di oltre 30 pagine.
Con uno strumento di tale portata che porti alla sua attenzione tutti i fattori di squilibrio epigenetico il professionista potrà avere un’idea chiara degli elementi su cui lavorare, per sanare progressivamente l’intasamento da tossine e spegnere dolore e infiammazione.
Come può, tutto questo, essere letto dai capelli? La radice, il bulbo dei capelli contiene il nostro DNA. Ma rivela altresì l’impatto dei fattori ambientali sul nostro organismo, che ha una preponderanza del 98% sulla nostra salute.
Il DNA contiene la nostra sequenza genica: ma il modo in cui il 98% dei nostri geni si esprime dipende da fattori epigenetici, ergo ambientali. Il DNA è l’alfabeto, il libro che scriviamo dipende per gran parte da come mangiamo, pensiamo, viviamo.
Anche la fibromialgia e il suo carico di tossine dipende da fattori ambientali reversibili.
Ed è qui che la tecnologia può fare la differenza.
Se la medicina tradizionale non ti ha dato le risposte che cerchi, forse è il momento di guardare oltre i sintomi e affrontare la causa profonda del tuo dolore.
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